Wonder

Wonder  di Stephen Chbosky

L’omonimo libro bestseller di R.J. Palacio in poco tempo è diventato un caso letterario in tutto il mondo, un esempio concreto e cartaceo dell’assunto “mai giudicare un libro dalla copertina”, né un bambino dal suo aspetto. L’adattamento cinematografico di Wonder vede il giovanissimo Jacob Tremblay (Room) nel ruolo del protagonista August “Auggie” Pullman, bambino affetto dalla Sindrome di Treacher Collins (malattia congenita dello sviluppo craniofacciale) in procinto di frequentare la quinta elementare in una scuola pubblica locale. Costretto precedentemente a studiare a casa a causa dei numerosi interventi chirurgici al viso, è la prima volta che August si unisce a una classe di coetanei, mangia alla mensa della scuola o parte in campeggio coi compagni. Nonostante le preoccupazioni di mamma Isabel (Julia Roberts) e papà Nate (Owen Wilson) sostiene gli sguardi curiosi e diffidenti degli studenti con fierezza e dignità, facendo il suo ingresso nella scuola pubblica come un supereroe, o piuttosto come un astronauta deciso a piantare la sua bandiera in un mondo distante e inesplorato. Mentre la famiglia, i nuovi compagni di classe e tutti quelli intorno a lui si sforzano per accettarlo, lo straordinario viaggio di Auggie li unirà tutti dimostrando che non puoi omologarti quando sei nato per distinguerti.

Dopo un anno, fatto di momenti difficili, divertenti e bellissimi, Auggie e tutti quelli intorno a lui, si ritrovano cambiati dalle cose che più contano: l’amicizia, il coraggio e la scelta quotidiana di essere gentili verso chiunque incontri sul tuo cammino. La storia di un bambino di 10 anni nato con una deformazione facciale, diventa uno sguardo allargato su cosa significa essere umani.

 

GENERE: Drammatico, Family

ANNO: 2017

REGIA: Stephen Chbosky

ATTORI: Julia Roberts, Owen Wilson, Jacob Tremblay, Daveed Diggs, Mandy Patinkin, Sonia Braga, Ali Liebert, Emma Tremblay

PAESE: USA

DURATA: 113 Min

 

 COSA NE PENSA LA TUA PSICOLOGA

 

Il temo della “diversità”, qui declinato anche nella variante “deformità”, viene trattato con una poetica narrativa che si nutre anche di numerosi spunti comici e umoristici.

In un’epoca in cui la cronache riportano quotidianamente episodi di bullismo a scuola, la visione di un film come questo rappresenta senza dubbio un ottimo modo per riflettere senza stigmatizzare, educare senza imporre.

 

Numerosi sono gli spunti di discussione che emergono dalla pellicola: l’analisi dei rapporti familiari e il convivere con una patologia così complessa, l’importanza dell’amicizia, l’essere accettati per ciò che si è, l’andare oltre l’aspetto fisico, affidarsi all’umorismo e alle passioni in comune per costruire ponti e superare barriere.

 

Il film riesce a veicolare il messaggio più importante: invita ad avere uno sguardo più largo e inclusivo, consapevoli del fatto che da vicino abbiamo tutti qualcosa di diverso e che tutti combattiamo per essere accettati.

È anche un film sulla forza della gentilezza, perché, come dice nel film il maestro di Auggie: “Quando ti è data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”